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Siete contenti del vostro lavoro di traduttori?
Thread poster: Vincenzo Di Maso
Gianluca Attoli
Gianluca Attoli  Identity Verified
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... Nov 20, 2013

Io sono "un giovane" (29 anni) e sono felicissimo di questo lavoro, penso spesso che non potrei fare altro e non potrei trovare di meglio. Mi ci dedico con molta cura perché ci tengo davvero a "tenermelo" il più possibile. Sono contentissimo sia dal punto di vista economico, sia della professione di per sé. Mi sento fortunatissimo e onestamente non avverto per niente il "brutto momento" e le difficoltà del mestiere. Sarà l'entusiasmo della tenera età, o più probabilmente il fatto che sono... See more
Io sono "un giovane" (29 anni) e sono felicissimo di questo lavoro, penso spesso che non potrei fare altro e non potrei trovare di meglio. Mi ci dedico con molta cura perché ci tengo davvero a "tenermelo" il più possibile. Sono contentissimo sia dal punto di vista economico, sia della professione di per sé. Mi sento fortunatissimo e onestamente non avverto per niente il "brutto momento" e le difficoltà del mestiere. Sarà l'entusiasmo della tenera età, o più probabilmente il fatto che sono cresciuto in una famiglia che ha sempre, e serenamente, fatto quadrare i conti con il solo stipendio, poi sola pensione, di mio padre (15.000 euro l'anno in tre, con auto e fino a qualche anno fa, mutuo), e mi fa un po' inorridire chi pur fatturandone 40/50.000 l'anno, è tutto un però, e "i benefit... le ferie... una volta guadagnavo meglio... è un brutto momento". A me non sembra vero di guadagnare quello che guadagno, anche se è vero che non ho molte spese (ho il mutuo e le spese del condominio, ma non ho figli né automobili).

Non mi manca il contatto umano - però convivo con la mia fidanzata, anch'essa traduttrice, e sono una persona comunque molto riservata e non tanto "social" - e per me non c'è "benefit" più grosso che non avere capi né colleghi, né dover uscire tutti i giorni agli stessi orari con sole, pioggia e neve, e stare lontano da casa, cioè in certa misura dalla mia vita "vera" per vendere il mio tempo in un posto che non mi appartiene, che sia l'ufficio o il negozio o la fabbrica. Il lavoro dipendente mi sembra così pieno di problemi e disagi che non cambierei nemmeno se facessi la fame. Delle ferie intese come blocco di tempo libero mi frega poco e nulla, poiché penso che siano un'abitudine "impiegatizia" al divertimento che poco mi appartiene, e onestamente mi importa poco anche della malattia. Se ho l'influenza sto a letto e per quel paio di giorni, se proprio sono così ottenebrato da non riuscire a lavorare e non me la sento di rifiutare lavori, mi aiuta la mia fidanzata, o li rifiuto. Se capitasse qualche problema più grave e debilitante e più a lungo termine... pazienza, si vedrà. Non concepisco di frustrarmi con un lavoro che non mi piace solo per essere più tranquillo per un eventuale "malattia grave" che magari mai capiterà.

[Modificato alle 2013-11-20 09:12 GMT]

[Modificato alle 2013-11-20 10:38 GMT]
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Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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Par condicio a proposito di malattia Nov 20, 2013

A proposito di influenza, Gianluca:
io ho l'influenza e sto lavorando con una deadline oggi: se non lavoro non guadagno e non mi pagano;
un amico dipendente (con questi maledetti contratti attuali) si è rotto la caviglia e non gli saranno corrisposti i 10 giorni che si fa a casa...
Stiamo tutti sulla stessa barca in questo difficile periodo a livello di crisi.
Una donna incinta che lavora come traduttrice non ha diritto alla maternità; una dipendente senza contratto a
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A proposito di influenza, Gianluca:
io ho l'influenza e sto lavorando con una deadline oggi: se non lavoro non guadagno e non mi pagano;
un amico dipendente (con questi maledetti contratti attuali) si è rotto la caviglia e non gli saranno corrisposti i 10 giorni che si fa a casa...
Stiamo tutti sulla stessa barca in questo difficile periodo a livello di crisi.
Una donna incinta che lavora come traduttrice non ha diritto alla maternità; una dipendente senza contratto a tempo indeterminato, nella stessa situazione, deve sottostare al buon cuore del capo.
Per un giovane fino ai 35 anni (o anche più) qualsiasi lavoro è complicato. Ora con la mobilità il posto fisso con contratto a tempo indeterminato (che indubbiamente ha i suoi benefit) è sempre meno facile.
Per quanto riguarda la malattia grave... sciò sciò cicciué!!!
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Angie Garbarino
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Un solo commento Nov 20, 2013

Bravi!

Fa davvero piacere vedere le nuove generazioni ragionare in questo modo (lo sapevo già, avendo un figlio di 29 anni che si sta "facendo da sé" ma la conferma fa davvero piacere").

Di nuovo bravi!

P.S. Vincenzo: malattie " sciò sciò cicciué"!!


 
Angie Garbarino
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Aggiornamento 2017? Aug 7, 2017

Ciao

Controllando le visite al mio profilo ho notato una visita a questo thread, mi chiedevo, qualcosa è cambiato in altri 4 anni?

Sempre soddisfatti i soddisfatti?
Che ne dite?

Buon lavoro!


 
Susanna Martoni
Susanna Martoni  Identity Verified
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A presto con gli aggiornamenti Aug 8, 2017

Angie Garbarino wrote:

Ciao

Controllando le visite al mio profilo ho notato una visita a questo thread, mi chiedevo, qualcosa è cambiato in altri 4 anni?

Sempre soddisfatti i soddisfatti?
Che ne dite?

Buon lavoro!


Ciao Angie e grazie per avere ripreso questa cruciale discussione.
Appena riesco, aggiorno più che volentieri.


Buon lavoro anche a te!

Susanna


 
Susanna Martoni
Susanna Martoni  Identity Verified
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Lavoro e spazio Aug 18, 2017

Eccomi, ciao a tutti.
Siamo contenti del nostro lavoro di traduttori?
Questa domanda costituisce a mio avviso il fulcro di tutto.
Premetto di essere d'accordo con l'ottimismo di Vincenzo, con cui ha aperto l'argomento nel 2009, e vorrei aggiungere alcune considerazioni aggiornate al mio odierno contesto.

Il mio cruccio numero uno (l'unico che pesa realmente) è il lavoro a casa.
Batto sul medesimo chiodo da diversi anni. Nel 2015 ho ripreso in mano la questio
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Eccomi, ciao a tutti.
Siamo contenti del nostro lavoro di traduttori?
Questa domanda costituisce a mio avviso il fulcro di tutto.
Premetto di essere d'accordo con l'ottimismo di Vincenzo, con cui ha aperto l'argomento nel 2009, e vorrei aggiungere alcune considerazioni aggiornate al mio odierno contesto.

Il mio cruccio numero uno (l'unico che pesa realmente) è il lavoro a casa.
Batto sul medesimo chiodo da diversi anni. Nel 2015 ho ripreso in mano la questione pubblicando anche un argomento di discussione su Proz: qualcuno è interessato al lavoro condiviso? C'è qualche collega che conosce qualcuno, non necessariamente un traduttore, che abbia voglia di condividere un ufficio nella provincia di Bologna o nelle province limitrofe?
Anche nel 2007-2008, quando la realtà del co-working era piuttosto lontana da un comune modo di pensare e lavorare, ho tentato alcuni approcci - sebbene superficiali - ma, appunto: nulla di concreto, solo qualche timida ricerca.
Nulla perché allora, fino al 2015, non ho trovato persone veramente interessate. Dopo la pubblicazione del mio argomento, in cui dicevo che l'Associazione presso cui ero volontaria mi dava una certa libertà di organizzare qualcosa nei loro locali a Imola (non perfettamente attrezzati, a dire il vero), diverse persone mi hanno scritto anche privatamente, per manifestare solidarietà, qualcuno mi ha detto di stare benissimo a casa propria ma non siamo tutti uguali (vero), per dirmi che da Milano a Imola il co-working è meglio dimenticarlo. Eccetera.

Ma perché il lavoro a casa è un cruccio? (per me)
Sono traduttrice a tempo pieno da 27 anni e da 17 anni lavoro a casa. Mi sono iscritta a Proz nel 2009. Sono vedova da fine 2005.
La mia vita lavorativa è in salotto, dietro il divano. Mia figlia è cresciuta, è vero, e il dialogo tra noi si è rafforzato ma non essendomi rifatta una vita vera e propria sento la terribile mancanza di confrontarmi con qualcuno: le notizie del giorno, o della settimana, cosa succede in città, qualche pettegolezzo, un confronto per spazzare via i cattivi pensieri.

Le camminate ricompongono le idee, ma non bastano.
Il lavoro condiviso diventerebbe per me un'esperienza da provare anche per condividere i buoni e cattivi pensieri e mitigare qualche paranoia di troppo, nonostante i cinquant'anni che ho sul groppone (o forse proprio a causa loro -> non riesco a inserire la faccina che sorride).

Finalmente arrivo al dunque: mi hanno proposto uno stupendo ufficio con vista sui colli romagnoli al settimo piano, bello grande e open space, prezzo ragionevole, si affitta per minimo tre mesi, c'è la macchina del caffè (condivisione!) e per ora pochi professionisti (un geometra, un grafico, l'informatico forse rientra solo in gennaio) e da settembre inizio l'esperienza.
Anche perché non voglio tenermi il dubbio finché campo. Sarà meglio? Sarà peggio?
Ho acquistato un portatile (mi serviva, ho il PC messo male) e mi serve un monitor. Devo installare Studio 2017 e non so da dove iniziare (avere persone intorno forse potrebbe anche aiutare a superare certi assurdi ostacoli emotivi).
Ma lo farò.

Però voglio provare l'ebbrezza di non avere la mia meravigliosa figlia che scodinzola per casa con le sue assurdità da dodicenne e, appunto, parlare con qualcuno di qualcosa. Almeno ogni tanto.

Per il resto: secondo me i pregi di questa professione diventano realmente impagabili a livello di gestione del tempo e del lavoro. Gli spazi (per uscire, stare in casa, leggere, non fare nulla o fare altro). Trovo che sia questo ciò che conta:
tempo, (lavoro) e spazio.


Un caro saluto a tutti e spero di sentire anche altri pareri aggiornati.
Susanna


[Modificato alle 2017-08-18 14:28 GMT]
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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Grazie Susanna Aug 21, 2017

Sei stata molto esaustiva e chiara, speravo anche io di sentire altre opinioni, ma evidentemente mi sbagliavo.

Per quanto mi riguarda ho potuto apprezzare altri aspetti di questo lavoro che col passare degli anni mi ha permesso di accudire famigliari che ne hanno avuto bisogno, senza diminuire il fatturato,
Non sai quante volte ho benedetto di avere un lavoro da casa.

Approfitto per augurare a te e a tutti buon proseguimento...
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Sei stata molto esaustiva e chiara, speravo anche io di sentire altre opinioni, ma evidentemente mi sbagliavo.

Per quanto mi riguarda ho potuto apprezzare altri aspetti di questo lavoro che col passare degli anni mi ha permesso di accudire famigliari che ne hanno avuto bisogno, senza diminuire il fatturato,
Non sai quante volte ho benedetto di avere un lavoro da casa.

Approfitto per augurare a te e a tutti buon proseguimento
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Susanna Martoni
 
Arianna Picchio
Arianna Picchio  Identity Verified
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Buon pomeriggio a tutti Nov 26, 2018

Ho trovato questo post e mi fa molto piacere leggere finalmente tutti questi commenti positivi.
Io ho deciso di mettermi in proprio solamente poco tempo fa e sto iniziando adesso a fare la traduttrice. Mi capita spesso di leggere commenti di persone che si lamentano per questo lavoro. E' vero le tutele per un libero professionista sono pochissime, ma la vita del lavoratore dipendente non è esattamente tutte rose e fiori. Io sono scappata dopo 5 anni come impiegata in un'azienda, si avevo
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Ho trovato questo post e mi fa molto piacere leggere finalmente tutti questi commenti positivi.
Io ho deciso di mettermi in proprio solamente poco tempo fa e sto iniziando adesso a fare la traduttrice. Mi capita spesso di leggere commenti di persone che si lamentano per questo lavoro. E' vero le tutele per un libero professionista sono pochissime, ma la vita del lavoratore dipendente non è esattamente tutte rose e fiori. Io sono scappata dopo 5 anni come impiegata in un'azienda, si avevo un bel contratto e tutto ma non avevo altra vita al di fuori del lavoro. Non mi manca per niente il dover rispettare gli orari dettati dagli altri e spero di non doverci tornare più a quelle condizioni.

Ho sempre amato le lingue fin da bambina e quando ho iniziato ad avvicinarmi alla traduzione è stato amore a prima vista. Spero proprio di riuscire a far diventare questa passione il mio lavoro. Mi piace molto l'idea di lavorare da casa e di poter gestire il mio tempo. Ma soprattutto amo l'idea di poter avere ogni volta uno stimolo diverso in quanto un traduttore affronta nella sua carriera una marea di settori e ha modo di confrontarsi con persone di tutto il mondo. Tutto questo mi ha fatto rinascere l'entusiasmo che avevo perso in azienda.
Quindi grazie a tutti, leggere le vostre storie è stato veramente bello! Finalmente una manciata di buon umore che fa sempre bene.
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Susanna Martoni
Angie Garbarino
 
Silvina Dell'Isola Urdiales
Silvina Dell'Isola Urdiales  Identity Verified
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Imparare a dire NO, sapersi posizionare Nov 26, 2018

Ciao,

Bella domanda
Io credo che per imparare ad essere contenti con questo mestiere (ma anche con altri) bisogna imparare a dire di NO, come ad avere ben chiaro quello che si vuole.

Sapersi posizionarsi diventa sempre più essenziale

In Italia, ho quasi solo clienti diretti e agenzie estere e sono ben felice che sia così

Voglio avere del tempo anche per altre passioni, ch
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Ciao,

Bella domanda
Io credo che per imparare ad essere contenti con questo mestiere (ma anche con altri) bisogna imparare a dire di NO, come ad avere ben chiaro quello che si vuole.

Sapersi posizionarsi diventa sempre più essenziale

In Italia, ho quasi solo clienti diretti e agenzie estere e sono ben felice che sia così

Voglio avere del tempo anche per altre passioni, che sono diventate parte importante del mio business, ed in cui porto sempre il mio primo amore, che resta la traduzione

Un caro saluto dal ponente Ligure

silvina

[Edited at 2018-11-26 21:44 GMT]

[Edited at 2018-11-26 21:45 GMT]
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Susanna Martoni
 
Susanna Martoni
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Non abituarsi mai Nov 26, 2018

Mi piace leggere i vostri commenti aggiornati. Dal 2009, quando è stato aperto l'argomento, ne sono successe di cose! La sfida continua 😊

Resto sempre perplessa (oramai son passati 25 anni e non è cambiato nulla) davanti ai periodi di bassa, come questo.
Perché un cliente importante sposta in avanti di due settimane un progetto con il risultato di restare con poco lavoro a lungo.
Non capita spesso, ma quando capita, non c'è niente da fare: resta un tormento.
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Mi piace leggere i vostri commenti aggiornati. Dal 2009, quando è stato aperto l'argomento, ne sono successe di cose! La sfida continua 😊

Resto sempre perplessa (oramai son passati 25 anni e non è cambiato nulla) davanti ai periodi di bassa, come questo.
Perché un cliente importante sposta in avanti di due settimane un progetto con il risultato di restare con poco lavoro a lungo.
Non capita spesso, ma quando capita, non c'è niente da fare: resta un tormento.
E ogni volta mi viene difficile gestire il momento. È un'osservazione vecchia di decenni.

Un caro saluto e buon proseguimento a voi.

[Modificato alle 2018-11-26 23:10 GMT]
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Angie Garbarino
 
Gianluca Attoli
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- Nov 28, 2018

Io a distanza di cinque anni confermo tutto quello che ho scritto poco sopra nel 2013!

Angie Garbarino
 
Angie Garbarino
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Confermo 2 Nov 29, 2018

Sia i miei post del 2013, sia quelli del 2009

Susanna Martoni
 
Luigi Amendolagine
Luigi Amendolagine
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Assolutamente sì Nov 29, 2018

Ciao Vincenzo,

sono assolutamente d'accordo con te. I vantaggi che hai elencato, insieme alla meritocrazia già menzionata negli altri interventi, rendono questo lavoro davvero unico.

Buon lavoro a tutti!


Susanna Martoni
 
Tom in London
Tom in London
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Qundi Nov 29, 2018

Gianluca Attoli wrote:

Io a distanza di cinque anni confermo tutto quello che ho scritto poco sopra nel 2013!


Quindi Gianluca, a tutt'oggi non hai né figli né automobili ? Bravo !

La mia vita da traduttore è molto tranquilla, con l'assistente che mi dorme accanto tutto il giorno...

IMG_0268 copy

L'unica cosa che non mi piace è l'alto e basso del flusso di lavoro (festa/fame)

[Edited at 2018-11-29 16:15 GMT]


Susanna Martoni
Angie Garbarino
Eleonora_P
Flora Iacoponi, MCIL
 
Gianluca Attoli
Gianluca Attoli  Identity Verified
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- Dec 3, 2018

Tom in London wrote:

Gianluca Attoli wrote:

Io a distanza di cinque anni confermo tutto quello che ho scritto poco sopra nel 2013!


Quindi Gianluca, a tutt'oggi non hai né figli né automobili ? Bravo !



Ho ceduto all'automobile (che non guido io, però)


Tom in London
 
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